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AMMINISTRAZIONE E POLITICA IN URSS NELLE ANALISI COMPARATE DELLA SCIENZA POLITICA OCCIDENTALE
Published online by Cambridge University Press: 14 June 2016
Introduzione
Alla fine degli anni Sessanta la sovietologia era ancora un'«ibrida arte» orientata in senso interdisciplinare, priva di metodologie analitiche rigorosamente definite e in gran parte rinchiusa nei confini degli studi di area. Nei due decenni successivi alla seconda guerra mondiale era stato soprattutto il dialogo con la scienza politica in generale e con la politica comparata a rimanere penalizzato. Diversi erano gli approcci, le categorie, gli strumenti metodologici adoperati per analizzare i sistemi politici dell'est e dell'ovest. Tra le ricerche sull'URSS e gli studi politologici sull'occidente mancava un linguaggio disciplinare comune, non v'era simbiosi concettuale. Contribuivano a questa separatezza disciplinare sia la percezione di una assoluta estranietà tra «mondo socialista» e democrazie costituzionali, legata al contesto politico della guerra fredda, sia l'egemonia culturale del modello totalitario, fondato sul presupposto dell'unicità del sistema politico sovietico.
- Type
- Rassegne
- Information
- Italian Political Science Review / Rivista Italiana di Scienza Politica , Volume 18 , Issue 1 , April 1988 , pp. 137 - 167
- Copyright
- Copyright © Società Italiana di Scienza Politica
References
1 Cfr. Adams, A.E., The Hybrid Art of Sovietology, in Cornell, R. (ed.), The Soviet Political System: A Book of Readings, Englewood Cliffs, Prentice Hall, 1970.Google Scholar
2 Per una documentata analisi del rapporto tra il clima politico statunitense del dopoguerra e l'applicazione delle teorie del totalitarismo allo studio dell'URSS si veda Cohen, S.F., Rethinking the Soviet Experience, New York, Oxford University Press, 1985.Google Scholar
3 Skilling, H.G., Interest Groups and Communist Politics, in «World Politics», XVII (1966) p. 5381.Google Scholar
4 Almond, G.A., Foreword, in Triska, J.F.-Cocks, P.M. (a cura di), Political Development in Eastern Europe, New York, Praeger, 1977.Google Scholar
5 Limitiamo questo studio alla sovietologia occidentale, di orientamento politologico e specificamente dedicata allo studio del rapporto tra politica e ammistrazione in URSS. Ne rimangono dunque esclusi lavori anche pregevoli di studiosi est-europei o di studiosi sovietici emigrati ‘non politologi’ per i cui contributi rimandiamo, tra tutti, a Ehrlich, S., Pluralism on and off Course, Oxford, Pergamon Press, 1982, e V. Zaslavski, Il consenso organizzato, Bologna, il Mulino, 1981. Anche esclusa è la letteratura marxista e neomarxista, tradizionalmente lontana dall'approccio politologico, per cui si rimanda a F. Ferraresi-A. Spreafico, Il dibattito sulla burocrazia nella tradizione weberiana e in quella marxista, in «Studi di sociologia», XIII (1975), n. 3-4; e a D. Lane, The Socialist Industrial State. Towards a Political Sociology of State Socialism, London, Allen & Unwin, 1979; e, dello stesso autore, State and Politics in the USSR, Oxford, Basic Blackwell, 1985. Per gli stessi motivi non sarà qui presa in considerazione gran parte della letteratura italiana. La «Rivista italiana di scienza politica», ad esempio ha potuto pubblicare fino ad oggi solo due saggi di politologi italiani dedicati allo studio dell'URSS, nessuno dei quali con una attenzione specifica all'argomento qui in esame, si veda S.R. Novelli, Sistema di partito e sistema politico in Unione Sovietica, in «Rivista italiana di scienza politica», III (1973), pp. 521-49; P. Grilli, Modelli di interpretazione del sistema sovietico, in «Rivista italiana di scienza politica» X (1980), pp. 485-520.Google Scholar
6 Nel riferirci qui alla «crisi» del paradigma weberiano intendiamo riferirci non alla teoria della burocrazia di Max Weber, ma alle interpretazioni di tale teoria, spesso imprecise e incomplete, diffusesi negli scorsi decenni specialmente negli Stati Uniti. Per la critica di queste interpretazioni si vedano Diamant, S., The Bureaucratic Model: Max Weber Rejected, Rediscovered, Reformed, in Heady, F.- Stokes, S.L. (eds.) Papers in Comparative Pubblic Administration, Ann Harbor, University of Michigan Press, 1962; G. Freddi, L'analisi comparata dei sistemi amministrativi pubblici, Milano, Giuffré, 1968; R. Bendix, Max Weber, Bologna, Zanichelli, 1984. Si noti che tali critiche valgono anche, se non in misura maggiore, per le interpretazioni del ‘paradigma weberiano’ da parte di molta della sovietologia occidentale.Google Scholar
7 Pakulski, Jan, Bureaucracy and the Soviet System, in «Studies in Comparative Communism», XIX (1986), p. 11.Google Scholar
8 Per uno sviluppo dell'argomento del conceptual stretching si vedano Sartori, G., Concept Misformation in Comparative Politics, in «American Political Science Review», LXIV (1970), n. 4, e G. Sartori La politica. Logica e metodo in scienze sociali, Milano, Sugarco, 1979.Google Scholar
9 Per quanto riguarda gli studi sul sistema politico sovietico, F. Fleron ha potuto elencare oltre dieci definizioni del concetto di totalitarismo, molte delle quali tra loro inconciliabili: cfr. Fleron, F.J., Soviet Area Studies and the Social Sciences: Some Methodological Problems in Communist Studies, in «Soviet Studies», XIX (1968). L'esistenza di questa pletora di definizioni contrastanti ha portato alcuni studiosi a proporre di abbandonare il concetto stesso, si veda ad esempio A.G. Meyer, The Soviet Political System: An Interpretation, New York, Random House, 1965. Eccellenti analisi critiche, con dettagliate bibliografie, sono in L. Shapiro, Totalitarianism, London, Pall Mall Press, 1972, e D. Fisichella, Totalitarismo. Un regime del nostro tempo, Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1987. Per una recente riconsiderazione del problema si vedano M. Greiffenhagen, The Concept of Totalitarianism in Political Theory, e K.D. Bracher, The Disputed Concept of Totalitarianism: Experience and Actuality, entrambi in Meinze, E.A. (a cura di), Totalitarianism Reconsidered, New York, Kennikat Press, 1981.Google Scholar
10 Si noti a questo proposito che Brzezinski, Z. e Huntington, S.P. evitarono di adoperare il termine totalitarismo nel loro Political Power: USA/URSS, New York, Viking, 1964; e che lo stesso C. Friedrich, pur continuando a difenderne il valore euristico, lo considerò nel 1969 «una categoria relativa più che assoluta», cfr. C.J. Friedrich, The Evolving Theory and Practice of Totalitarian Regimes, in C.J. Friedrich-M. Curtis-B.R. Barber, Totalitarianism in Perspective: Three Views, New York, Preager, 1969, p. 153.Google Scholar
11 Friedrich, C.J.- Brzezinski, Z., Totalitarian Dictatorship and Autocracy, Cambridge, Harvard University Press, 1956, pp. 7–8.Google Scholar
12 Ibidem, p. 12.Google Scholar
13 Ibidem, pp. 12-13.Google Scholar
14 Ibidem, p. 13. Nello sviluppare queste considerazioni gli autori si rifanno esplicitamente ai classici lavori di Arendt, H., The Origins of Totalitaritanism, New York, Harcourt-Brace, 1951; e di S. Neumann, Permanent Revolution: The Total State in a World at War, New York, Harper & Brothers, 1942.Google Scholar
15 Tra le prime critiche al modello totalitario basate sulla sua inutilizzabilità in una prospettiva comparata est-ovest si veda Curtis, M., Retreat from Totalitarianism, in Friedrich, C J.-Curtis, M.-Barber, B.R., Totalitarianism in Perspective, cit. La posizione di Curtis è tanto più interessante in quanto l'autore l'ha in seguito (1981) rivisitata e praticamente rovesciata, cfr. M. Curtis, Totalitarianism: A Monolithic Entity?, in E.A. Menze, (a cura di) Totalitarianism reconsidered, cit., pp. 120-129.Google Scholar
16 Friedrich, C.J.- Brzezinski, Z., Totalitarian Dictatorship, cit., p. 177 (si veda in generale l'intero capitolo diciassettesimo intitolato The Totalitarian Bureaucratization, pp. 177-190).Google Scholar
17 Ibidem, p. 189.Google Scholar
18 Ibidem, p. 178.Google Scholar
19 Ibidem. Google Scholar
20 Ibidem. Google Scholar
21 Ibidem, p. 184.Google Scholar
22 Tale analisi della ‘burocrazia di partito’ e dei ‘luogotenenti politici’ è largamente basata su Neumann, S., Permanent Revolution, cit. Si confrontino i capitoli 3 e 6 del libro di Neumann e i capitoli 2 e 17 del libro di Friedrich e Brzezinski. Per questi ultimi, come anche per Neumann, i ‘luogotenenti politici’ sono «burocrati in tutto tranne che per un importante rispetto: essi ricevono i loro specifici poteri e funzioni non sulla base di una preparazione specializzata o di una dimostrata conoscenza, ma perchè sono stati giudicati meritevoli della fiducia del leader», Friedrich-Brzezinski, Totalitarian Dictatorship, cit., pp.78-79.Google Scholar
23 Ibidem, pp. 185-186.Google Scholar
24 Ibidem, p. 185.Google Scholar
25 Ibidem, pp. 182-183.Google Scholar
26 Fainsod, M., How Russia Is Ruled, Cambridge, Mass., Harvard University Press, 1956, p. 327.Google Scholar
27 Friedrich-Brzezinski, , Totalitarian Dictatorship, cit., p. 31.Google Scholar
28 Ibidem, pp. 183-184.Google Scholar
29 Ibidem, p. 183.Google Scholar
30 La ‘stasi’ della ricerca politologica sull'URSS negli anni del consenso generalizzato verso il modello totalitario è brillantemente esaminata in Cohen, Rethinking The Soviet Experience, cit., cap. 1.Google Scholar
31 Weber, M., Economia e Società, Milano, Comunità, 1961, vol. II, p. 714.Google Scholar
32 Cfr. Getty, J.A., Origins of the Great Purges. The Soviet Communist Party Reconsidered, 1933-1938, Cambridge, Mass., Cambridge University Press, 1985.Google Scholar
33 Cfr. Berliner, J., Factory and Manager in the USSR, Cambridge, Mass., Harvård University Press, 1957; D. Granick, Management of the Industrial Firm in the USSR, New York, Columbia University Press, 1954; J. Azrael, Managerial Power and Soviet Politics, Cambridge, Mass., Harvard University Press, 1966; V. Andrle, Managerial Power in the Soviet Union, Westmead, Saxon House, 1976.Google Scholar
34 Brown, A., Soviet Politics and Political Science, London, Macmillan, 1974, p. 36. Si vedano anche A.J. Groth, The ‘Isms’ in Totalitarianism, in «American Political Science Review», LVIII (1964), n. 4; J.F. Hough, The Soviet System: Petrification or Pluralism?, nella raccolta di saggi dello stesso Hough, The Soviet Union and Social Science Theory, Cambridge, Mass., Harvard University Press, 1977.Google Scholar
35 Cfr. Hough, J.F.- Fainsod, M., How The Soviet Union Is Governed, Cambridge, Mass., Harvard University Press, 1979; A. Brown, Pluralism, Power and the Soviet System: A Comparative Perspective, in S.G. Solomon, Pluralism in the Soviet Union, London, Macmillan, 1983.Google Scholar
36 Un classico di questa rivisitazione è Kassof, A., The Administered Society: Totalitarianism Without Terror, in «World Politics», XVI (1964), n. 4. Una anticipazione di questi sviluppi era però già contenuta in K.W. Deutsch, The Disintegrating Monolith: Possibilities and Patterns of Disintegration in Totalitarian Systems, in C.J. Friedrich (a cura di), Totalitarianism, Cambridge, Mass., Harvard University Press, 1954.Google Scholar
37 La transizione del sistema sovietico da un assetto monocratico (o di personal rule) ad uno oligarchico è un luogo classico della riflessione di T.H. Rigby: cfr. Miller, J.D.B.-T.Rigby, H. (a cura di), The Disintegrating Monolith: Pluralist Trends in the Communist World, Camberra, Australian National University Press, 1965. Per un più recente aggiornamento di questa riflessione in rapporto al tema della teoria weberiana della burocrazia si veda T.H. Rigby, Political Legitimacy, Weber, and Communist Mono-Organizational Systems, in Rigby, T.H.-Feher, F. (a cura di), Political Legitimation in Communist States, London, Macmillian, 1982.Google Scholar
38 Cfr. Hammer, D.P., USSR: The Politics of Oligarchy, Hinsdale, Holt, Reinehart & Winston, 1974; R.V. Daniels, Soviet Politics Since Khrushchev, in Strong, J.W. (a cura di), The Soviet Union Under Brezhnev and Kosygin, New York, Van Nostrand and Reinhold, 1971; J.A. Armstrong, Sources of Administrative Behavior: Some Soviet and Western European Comparisons, in «American Political Science Review», LIX (1965), n. 3.Google Scholar
39 La più esplicita previsione in questo senso era stata avanzata fin dai primi anni cinquanta da Moore, B. jr. in Terror and Progress in the USSR, Cambridge, Mass., Harvard University Press, 1954. Sulla ‘teoria della convergenza’ si veda A.G. Meyer, Theories of Convergence, in C. Johnson (a cura di), Change in Communist System, Stanford, Stanford University Press, 1970.CrossRefGoogle Scholar
40 Cfr. Ostrom, V., The Intellectual Crisis in American Pubblic Administration, University of Alabama Press, 1974; D. Waldo (a cura di), Pubblic Administration in a Time of Turbolence, New York, Chandler, 1971.Google Scholar
41 La Palombara, J. L., An Overview of Bureaucracy and Political Development, in La Palombara, J. (a cura di), Bureaucracy and Political Development, Princeton University Press, 1963, pp. 14–20.Google Scholar
42 Banfield, E.C.- Wilson, J.Q., City Politics, New York, Random House, 1963, p. 1.Google Scholar
43 La Palombara, J., Bureaucracy and Political Development: Notes, Queries and Dilemmas, in La Palombara, J., Bureaucracy and Political Development, cit., pp. 50–51.Google Scholar
44 Heady, F., La pubblica amministrazione: prospettive di analisi comparata, Bologna, Il Mulino, 1968, p. 103.Google Scholar
45 Fainsod, , How Russia Is Ruled, cit., p. 403.Google Scholar
46 Diverse ricerche comparate condotte negli anni sessanta anche da politologi non specialisti di studi sovietici si sono soffermate su questi aspetti. Si vedano ad esempio Marx, F.M., Control and Responsibility in Administration: Comparative Aspects, in Heady, F.-Stokes, L., Papers, in Comparative Public Administration, cit., p. 308; M. Crozier, The Bureaucratic Phenomenon, Chicago, University of Chicago Press, 1964, pp. 228-231; A. Downs, Inside Bureaucracy, Boston, Little, Brown, 1967, pp. 163-164.Google Scholar
47 Andrle, , Managerial Power in the Soviet Union, cit., pp. 60, 133-134.Google Scholar
48 Per un'analisi ed una aggiornata bibliografia degli studi sul ‘clientelismo’ (patronage) in Unione Sovietica, si rimanda a Rigby, T.H.- Harasymiw, B., Leadership Selection and Patron-Client Relations in the USSR and Yugoslavia, London, Allen and Unwin, 1983. Uno studio classico sull'importanza delle ‘relazioni personali’ nel sistema sovietico di amministrazione industriale è Berliner, Factory and Manager, cit.Google Scholar
49 Fainsod, M., Bureaucracy and Modernization: The Russian and Soviet Case, in Palombara, La, Bureaucracy, cit., p. 257.Google Scholar
50 Cfr. Downs, , Inside Bureaucracy, cit., p. 143.Google Scholar
51 Skilling, , Interest Groups, cit., p. 450.Google Scholar
52 Ibidem. Le citazioni di Skilling dall'opera di Truman corrispondono a Truman, D., The Governmental Process, Political Interests, and the Pubblic Opinion, New York, A.A. Knopf, 1951, pp. 33–37.Google Scholar
53 Skilling, H.G., Interest Groups, cit., p. 449. Contemporanea al saggio di Skilling fu la pubblicazione di Comparative Politics di G. Almon e J. Powell, dove si affermava che il modello di cultura politica sovietica «corrisponde al modello misto di mobilitazione centrale e di pluralismo», cfr. G.A. Almond-J.B. Powell, Politica comparata, Bologna, Il Mulino, 1970, pp. 346-351 (prima edizione americana: Boston, Little, Brown, 1966).Google Scholar
54 La bibliografia concernente le ricerche empiriche sul sistema politico sovietico in termini di gruppi di interesse è praticamente sterminata. Il primo pionieristico lavoro collettivo organicamente concepito in questa chiave fu Skilling, H.G.-Griffiths, F. (a cura di), Interest Groups in Soviet Politics, Princeton, Princeton University Press, 1971, con ricerche sul ruolo dei ‘managers’ (J.P. Hardt e T. Frankel), sugli ‘economisti'(R.W. Judy), sui ‘giuristi’ (D.D. Barry e H.J. Beerman), sugli ‘apparatchiki’ (J.F. Hough). Per una bibliografia dettagliata si rimanda a A. Brown, Soviet Politics and Political Science, cit.; S.G. Solomon, Pluralism in the Soviet Union, cit.; H.G. Skilling, Interest Groups and Communist Politics Revisited, in «World Politics», XXXIV (1983).Google Scholar
55 I dibattiti critici che accompagnarono questo sviluppo nei primi anni settanta possono essere seguiti attraverso Harasymiw, B., Application of the Concept of Pluralism to the Soviet Political System, in «Newsletters on Comparative Studies on Communism», V (1971); e A. Brown, Problems of Interests Articulation and Group Influence, in «Government and Opposition», VII (1972).Google Scholar
56 Taubman, W., Governing Soviet Cities. Bureaucratic Politics and Urban Development in the USSR, New York, Praeger, 1973. Cfr. anche W. Taubman, The Change to Change in Communist Systems: Modernization, Post-Modernization and Soviet Politics, in Morton, H.W.-Tokes, R.L. (a cura di), Soviet Politics and Society in the 1970's, New York, Free Press, 1974.Google Scholar
57 Hough, J.F., The Soviet Prefects. The Local Party Organs in Industrial Decision-Making, Cambridge, Mass., Harvard University Press, 1969, p. 7.Google Scholar
58 Hough-Fainsod, , How the Soviet Union Is Governed, cit., p. 480.Google Scholar
59 Ibidem, p. 481.Google Scholar
60 Per la definizione di developmental prefects applicata a quei funzionari del partito che nel modello totalitario venivano definiti ‘luogotenenti politici’ si veda Hough, The Soviet Prefects, cit.Google Scholar
61 Hough, J.F., The Bureaucratic Model and the Nature of the Soviet System, in Hough, The Soviet Union and Social Science Theory, cit., pp. 49–70.Google Scholar
62 Cfr. Thompsom, V.A., Modern Organization, New York, A.A. Knopf, 1961; H. Kaufman, The Growth of the Federal Personnel System, in W.S. Sayre (a cura di), The Federal Government System, Englewood Cliffs, Prentice Hall, 1965.Google Scholar
63 Cfr. Wildawsky, A., The Politics of the Budgetary Process, Boston, Little Brown, 1964; D.P. Moynihan, The Politics of a Guaranteed Income, New York, Random House, 1973.Google Scholar
64 Cfr. Galbraith, J.K, The New Industrial State, Boston, Houghton Mifflin, 1967.Google Scholar
65 Cfr. Cyert, R.M.- March, J.G., A Behavioral Theory of the Firm, Englewood Cliffs, Prentice Hall, 1963.Google Scholar
66 Cfr. Lindblom, C., The Science of ‘Muddling Through', in «Pubblic Administration Review», XIX (1959) e C. Lindblom, The Intelligence of Democracy, New York, Macmillan, 1965.Google Scholar
67 Cfr. Simon, H.A., Administrative Behavior, New York, Macmillan, 1945.Google Scholar
68 Hough, The Bureaucratic Model, cit., p. 69.Google Scholar
69 Šachnazarov, G.Ch., O demokratičeskom čentralizme i političeskom pluralizme [Sul centralismo democratico e il pluralismo politico], in «Kommunist» (1979), p. 107.Google Scholar
70 Schmitter, Ph.C., Intermediazione degli interessi e governabilità nei regimi contemporanei dell'Europa occidentale e dell'America del nord, in Berger, S. (a cura di), L'organizzazione degli interessi nell'Europa occidentale, Bologna, il Mulino, 1983, p. 426. Si noti che Schmitter non ha condiviso l'uso della nozione di corporativismo per l'analisi del sistema sovietico, preferendole quella di «monismo leninista», cfr. i suoi Still a Century of Corporativism?, in «Review of Politics» XXXIV (1974), p. 97; Models of Interest Intermedation and Models of Societal Change in Western Europe, in «Comparative Political Studies», X (1977) p. 30.Google Scholar
71 Bunce, V.- Echols, J.M. III, Soviet Politics in the Brezhnev Era: ‘Pluralism’ or ‘Corporatism'?, in Kelley, D.R. (a cura di), Soviet Politics in the Brezhnev Era, New York, Praeger, 1980.Google Scholar
72 Occasionalmente alcuni autori si sono mostrati inclini ad adoperare la nozione di corporativismo per alcuni sistemi politici dell'Europa orientale, specialmente per quello jugoslavo, cfr. ad esempio Schmitter, Ph.C., Still the Century of Corporatism?, cit.; Linz, J., Totalitarian and Authoritarian Regimes, in F.I. Greenstein-N.W. Polsby (a cura di), Handbook of Political Science, Reading, Mass., Addison-Wesley, 1975, vol. III. G. Breslauer ha accennato ad una «corporate perspective» in URSS, in Reformism, Conservatism and Leadership Authority at the 26th Party Congress, in Bialer, S.-Gustafson, T. (a cura di), Russia at the Crossroads: The 26th Congress of the CPSU, London, Allen and Unwin, 1982.Google Scholar
73 Bunce-Echols, , Soviet politics, cit., pp. 16–18.Google Scholar
74 Ibidem, p. 18.Google Scholar
75 Questo è il passaggio più delicato e controverso del saggio di Bunce ed Echols, e il meno empiricamente sostanziato: quale sia esattamente la misura del «controllo» detenuto dal vertice politico sulla selezione del personale dirigente delle «agenzie burocratiche», e in quale misura queste dispongano del «monopolio» sulla rappresentanza degli interessi, gli autori non lo dicono. Si vedano a questo proposito le critiche di Hough, J. e Brown, A. in Hough, J. F., Pluralism, Corporatism and the Soviet Union, e A. Brouwn, Pluralism, Power and the Soviet Political System: A Comparative Perspective, entrambi in Solomon, Pluralism in the Soviet Union, cit.Google Scholar
76 Bunce-Echols, , Soviet Politics, cit., p. 19.Google Scholar
77 Bunce, V., The Political Economy of the Brezhnev Era: The Rise and Fall of Corporatism, in «British Journal of Political Science», XIII (1983).Google Scholar
78 Una dettagliata esposizione della perdita di controllo della leadership centrale sulla selezione dei ‘quadri’ alla fine dell'«era Brežnev» è in Breslauer, G.W., Khrushchev and Brezhnev as Leaders. Building Authority in Soviet Politics, London, Allen and Unwin, 1982. Sui limiti del sistema della nomenklatura come strumento di controllo sugli interessi degli apparati locali si veda J. Miller, Nomenklatura: A Check on Localism?, in Rigby-Harasymiw, Leadership Selection and Patron-Client Relations, cit.Google Scholar
79 Rowen, H.S., Bargaining and Analysis of Government, in Gawthrop, L.C. (a cura di), The Administrative Process and Democratic Theory, Boston, Houghton Mifflin, 1970, p. 32.Google Scholar
80 Cfr. Lynden, F.J.-E.Miller, G. (a cura di), Planning-Programming-Budgeting: A System Approach to Management, Chicago, Rand McNally, 1977, in particolare il saggio ivi contenuto di A. Shick, Systems Politics and Systems Budgeting. Google Scholar
81 Cfr. Schwartz, D.V., Decisionmaking, Administrative Decentralization and Feedback Mechanisms: Comparison of Soviet and Western Models, in «Studies in Comparative Communism», VII (1974); P.M. Cocks, The Policy Process and Bureaucratic Politics, in P.M. Cocks-R.V. Davies-N.W. Heer, The Dynamic of Soviet Politics, Cambridge, Mass., Harvard University Press, 1976.Google Scholar
82 Autori come Weiner, N., Ross Ashby, W., Shannon, C. sono stati tradotti in russo. I lavori classici Parsons, di T., Deutsch, K.W., Easton, D. e Etzioni, A. hanno pure avuto discreta circolazione in lingua inglese o in traduzione. L'Istituto di Studi sugli USA e il Canada di Mosca si è a lungo interessato del versante sistemico della scienza politica e dell'amministrazione americana. Tra i lavori sovietici più autorevoli svolti in questa chiave, di cui siano disponibili traduzioni, si vedano: D.M. Gvisiani, Organizacija i upravlenie [tr. it.: Management: l'approccio sovietico, Milano, Etas-Kompass, 1971]; V.G. Afanasev, Naučnoe upravlenie obščestvom [tr. ingl.: The Scientific Management of Society, Moscow, Progress, 1975] e, dello stesso autore, Socialnaja informacija i upravlenie obščestvom [tr. ingl.: Social Information and the Regulation of Social Development, Moscow, Progress, 1978]. Nel 1967 l'Accademia delle Scienze dell'URSS iniziò le pubblicazioni, sotto la direzione di Afanasev, di un volume annuale dal titolo L'amministrazione scientifica della società, dedicato allo studio in chiave sistemica dei problemi della pubblica amministrazione.Google Scholar
83 Malcom, N., Soviet Political Scientists and American Politics, London, Macmillan, 1984, p. 158.Google Scholar
84 Schwartz, D.W., Information and Administration in the Soviet Union: Some Theoretical Considerations, in «Canadian Journal of Political Science», VII (1974) pp. 230–231; cfr. anche dello stesso autore Recent Soviet Adaptations of Systems Theory to Administrative Theory, in «Journal of Comparative Administration» V (1973).Google Scholar
85 Oltre ai lavori già citati sono di notevole interesse: Thompson, J.C.- Vidmer, R.F., Administrative Science and Politics in the USSR and the United States, New York, Praeger 1983; I. Susiluoto, The Origins and Development of Systems Thinking in the Soviet Union, Helsinki, Suomalainen Tiedeakatemia, 1982; D. Holloway, The Political Use of Scientific Models: The Cybernetic Model of Goverment in Soviet Social Science, in L. Collins (a cura di), The Use of Models in Social Science, London, Macmillan, 1976; E.P. Hoffmann, Societ Views of the ‘Scientific-Technological Revolution', in «World Politics», XXX (1979); R.F.Vidmer, The Emergence of Administrative Science in the USSR: Toward a Theory of Organizational Emulation, in «Policy Sciences», XI (1979); R.F. Vidmer, Administrative Science in the USSR: Doctrinal Constraints on Inquiry, in «Administration and Society», XII (1980); M.E. Urban, Bureaucratic Ideology in the United States and Soviet Union: Some Empirical Dimensions, in «Administration and Society», XIV (1982).Google Scholar
86 Cocks, P.M., Administrative Rationality, Political Change and The Role of The Party, in Rayavec, K.W. (a cura di), Soviet Society and the Communist Party, Amherst, The University of Massachussets Press, 1978, p. 44. Dello stesso autore si vedano anche, sull'argomento, Retooling the Directed Society: Administrative Modernization and Developed Socialism, in J.F. Triska-P.M. Cocks, Political Development, cit.; Rethinking the Organizational Weapon: The Soviet System in a Systems Age, in «World Politics» XXXII (1980); The Policy Process and Bureaucratic Politics, in Cocks-Daniels-Heer, The Dynamic, cit.Google Scholar
87 Sulla nozione di steering come qui adoperata cfr. Deutsh, C.W., The Nerves of Government. Models of Political Communication and Control, New York, 1967.Google Scholar
88 Cocks, The Policy Process, cit., p. 165.Google Scholar
89 Il riferimento obbligato è qui a V.G. Afanasev, autore di Naučnoe upravlenie obščestvom [L'amministrazione scientifica della società] che ha avuto molte edizioni in URSS e all'estero (cfr. sopra nota 82). V. Afansev è da diversi anni il direttore del quotidiano Pravda. Google Scholar
90 Cfr. Cocks, The Policy Process, cit., p. 170.Google Scholar
91 Cocks, Administrative Rationality, cit., pp. 50-51.Google Scholar
92 Sull'incompatibilità tra la logica politica ed economica del sistema sovietico e l'amministrazione scientifica’ aveva posto l'accento già nei primi anni settanta di Leo, R. in La resistibile ascesa di una teoria sovietica dell'organizzazione, in «Sociologia dell'organizzazione» I (1973).Google Scholar
93 Skilling, H.G., Interest Groups and Communist Politics Revisited, in «World Politics», XXXVI (1983), p. 24.Google Scholar
94 Solomon, S.G., 'Pluralism’ in Political Science: The Odyssey of a Concept, in Solomon, , Pluralism in the Soviet Union, cit., p. 24.Google Scholar
95 Cfr. Skilling, H.G., In Search of Political Science in the USSR, in «Canadian Journal of Economics and Political Science», XXIX (1963); B.R. Bociurkiw, The Post-Stalin ‘Thaw’ and Soviet Political Science, in «Canadian Journal of Economics and Political Science», XXX (1964); L.G. Churchward, Toward a Soviet Political Science, in «Australian Journal of Politics and History», XII (1966); D.E. Powell-P. Shoup, The Emergence of Political Science in Communist Countries; in «American Political Science Review» LXIV (1970); R.H.W. Theen, Political Science in the USSR: ‘To be or not to be', in «World Politics», XXIII (1971); R.H.W. Theen, Political Science in the USSR, in «Problems of Communism», XXI (1971).Google Scholar
96 Cfr. anche i più recenti lavori di R.J. Hill: Political Science in the Soviet Union, in «Irish Slavonic Papers» (1980); Soviet Politics, Political Science and Reform, Oxford, Martin Robertson, 1980; The ‘All-People State’ and ‘Developed Socialism', in N. Harding (a cura di), The State in Socialist Society, London, Macmillan, 1984; e di A. Brown, Political Science in the Soviet Union: A New Stage of Development?, in «Soviet Studies», XXXIV (1984): Political Power and the Soviet State: Western and Soviet Perspectives, in N. Harding, The State, cit.; di N. Harding, Socialism, Society and the Organic Labour State, in Harding, op. cit. Google Scholar