Nel nostro paese è diffusa la prassi di presentare, alle elezioni, candidati non iscritti al partito che li mette in lista, e per tale motivo correntemente definiti «indipendenti». A partire dalle consultazioni politiche del 1968, come è noto, uno dei gruppi parlamentari che si costituiscono al Senato — quello della Sinistra Indipendente — è formato quasi nella sua totalità da candidati del genere, eletti nelle liste del PCI (piú esattamente, nelle liste comuni del PCI e del PSIUP in due consultazioni su tre, nel 1968 e nel 1972). Si tratta di candidati che, una volta in parlamento, non si iscrivono al gruppo del partito (o ai gruppi dei partiti) cui devono l'elezione, ma ad un altro gruppo: la Sinistra Indipendente.