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The Invisible Landscape: Subsoil, Environment and the Italian Legislation on the Cultural Heritage

Published online by Cambridge University Press:  25 January 2017

Laura Domanico*
Affiliation:
École Pratique des Hautes Études, Sorbonne, Paris
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Abstract

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The study examines the Italian legislation on the cultural heritage and the environment, and points out the cultural gaps from the point of view of the definition and comprehension of these matters, and the delays surrounding the management of the cultural heritage in the territory. While theoretical debate on the environment in Italy has received a strong impulse in recent years, the cultural heritage continues to be governed by generally outdated laws of an essentially restrictive and punitive nature. The environment and cultural heritage are also seen by the Italian legislation as two separate entities, with negative consequences at the level of the protection, safeguarding and evaluation of the heritage. The study also puts forward a unified, dynamic view of the human environment (the interaction between human beings and the environment), which includes both the visible and invisible landscapes, the latter existing concealed beneath the surface. The proposed concept of the subsoil is that of a structured universe, in whose understanding and interpretation archaeology plays a determining role. By protecting and safeguarding only what ‘we can see’, i.e. the environmental and historic landscape above the soil, the law forgets that this is nothing other than the product of a series of partial landscapes fossilized and stratified in the course of time. By seeking out a new definition of the human environment, the study advances a conception that takes into account continuing transformations while not excluding an intuitive and emotional approach.

Nello studio viene esaminato l'apparato legislativo italiano sui beni culturali e sull'ambiente evidenziandone i ritardi sul problema della gestione dei beni culturali sul territorio e le lacune nella loro definizione e comprensione. Mentre il dibattito teorico in materia ambientale in Italia ha ricevuto un forte impulso negli ultimi anni, i beni culturali sono ancora regolati da leggi in gran parte superate ed essenzialmente di natura vincolistica e ‘punitiva’. Materia ambientale e beni culturali vengono inoltre concepiti nell'apparato legislativo italiano come due ambiti ancora troppo separati, con gravi conseguenze sul piano della tutela, della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio. Viene quindi qui proposta una visione unitaria e dinamica del sistema uomo-ambiente che comprende sia il paesaggio visibile che quello invisibile, ma non per questo inesistente, nascosto nel sottosuolo. Si propone infatti una concezione del sottosuolo come un universo strutturato per la cui comprensione e interpretazione l'archeologia gioca un ruolo determinante. Prendendo in considerazione e quindi sottoponendo a norme di tutela e salvaguardia, solo ciò che ‘si vede’, cioè il paesaggio – ambientale e storico – di superficie, la legge dimentica che questo non è altro che il prodotto della serie di paesaggi fossilizzati e stratificati nel tempo. Cercando una nuova definizione del sistema uomo-ambiente, se ne propone una concezione che tenga conto delle continue trasformazioni e che non rinuncia ad un approccio anche intuitivo ed emotivo.

Cette étude prend en considération la législation italienne sur les biens culturels et l'environnement en soulignant le retard dans la compréhension de ces problèmes et le manque d'une action cohérente en ce qui concerne leur gestion sur le territoire. Le débat théorique sur l'environnement a été fort développé pendant les derniers années, tandis que les biens culturels sont encore réglés par des vieilles lois avec un régime de contrôle et de ‘punition’ aujourd'hui dépassé. Territoire, paysage, environnement et culture sont encore considérés de façon individuelle, voire distincte, avec des graves conséquences pour la sauvegarde du patrimoine. On propose done dans cette étude une idée unitaire et dynamique du système homme-environnement qui prend en considération soit le paysage visible, soit celui invisible, mais non pour cela pas existant, qui est dans le sous-sol. Le sous-sol lui-même doit en effet être conçu comme un univers structuré, le rôle de l'archéologie étant fondamental pour sa compréhension. En considérant uniquement ce qui on peut voir en surface, les lois oublient qu'il s'agit de rien d'autre que d'une synthèse des séries des paysages fossiles stratifiés dans le temps, dont une définition complète doit tenir compte d'une approche intuitive et émotive aussi.

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Articles
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