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I GRUPPI DI PRESSIONE

Published online by Cambridge University Press:  14 June 2016

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Abstract

«La letteratura sui gruppi d'interesse è, per 10 piú, o notevolmente astratta e teoriea o decisamente concreta e descrittiva. Da un lato, esistono diversi tentativi di provvedere un quadro teorico per 10 studio dei gruppi d'interesse, i1 cui nucleo centrale è dato o dalla group basis of politics o dalla società di massa. Dall'altro, vi sono numerosi case-studies che descrivono con minuzia le attività politiche rilevanti sia per una particolare scelta politica sia per un particolare gruppo d'interesse che conducono a inferire conclusioni sull'incidenza che tali gruppi hanno sul problema o sui problemi in questione».

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Rassegne
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References

1 Froman, Cosí L. A. jr., Some Effects of Interest Group Strength in State Politics , in «American Political Science Review», LX (1966), p. 952, che aggiunge che «ciò che manca e che è necessario per portare lo studio dei gruppi d'interesse al livello di generalizzazioni empiricamente fondate sono studi che raccolgano dati e forniscano generalizzazioni sui gruppi d'interesse che utilizzino molteplici unità d'analisi».CrossRefGoogle Scholar

2 Bentley, A. F. pubblicò il suo studio fondamentale The Process of Government: A Study of Social Pressures , Chicago, University of Chicago Press, nel 1908; il volume ebbe una riedizione semiclandestina ad opera di alcuni suoi amici nel 1935, quando erano già apparsi gli studi di P. H. Odegard, Pressure Politics: The Story of the Anti-Saloon League, New York, Columbia University Press, 1928 e di P. E. Herring, Group Representation Before Congress, Baltimore, Johns Hopkins Press, 1929 e venivano pubblicati due altri influenti volumi di E. E. Schattschneider, Politics, Pressures, and the Tariff, Englewood Cliffs, Prentice Hall, 1935, e di P. E. Herring, Public Administration and the Public Interest, New York, McGraw-Hill, 1936.Google Scholar

3 Truman, D. B., The Governmental Process: Political Interests and Public Opinion , New York, Knopf, 1951; ma si veda anche Latham, E., The Group Basis of Politics, Ithaca, Cornell University Press, 1952. Val la pena di sottolineare che il volume di Bendey era stato ripubblicato dalla Principia Press, Bloomington, nel 1949, e una ulteriore edizione avrà, con introduzione di Odegard, nel 1967 ad opera della Belknap Press of Harvard University Press.Google Scholar

4 Il volume fondamentale a cui fare riferimento raccoglie i contributi di un gruppo di lavoro della International Political Science Association: Ehrmann, H. W. (ed.), Interest Groups on Four Continents , Pittsburgh, University of Pittsburgh Press, 1958, dedicati a Australia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Stati Uniti, Svezia e Jugoslavia, deboli e prevalentemente descrittivi.Google Scholar

5 Utilizzando, spesso solo parzialmente, il quadro di riferimento proposto da Almond, G. A., A Comparative Study of Interest Groups and the Political Process , in «American Political Science Review», LII (1958), pp. 270282, emerso da lunghe discussioni di gruppo ma che porta l'impronta dell'estensore, i ricercatori americani produssero alcuni importanti volumi: Ehrmann, H. W., Organized Business in France, Princeton, Princeton University Press, 1957, di cui esiste una traduzione-adattamento in francese, La politique du patronat français 1936–1955, Paris, Colin, 1959; Eckstein, H., Pressure Group Politics: The Case of the British Medical Association, Stanford, Stanford University Press, 1960; e LaPalombara, J., Interest Groups in Italian Politics, Princeton, Princeton University Press, 1964, tr. it., Clientela e parentela. Studio sui gruppi di interesse in Italia, Milano, Comunità, 1967.Google Scholar

6 Lo studio classico in materia rimane Bailey, S. K., Congress Makes a Law. The Story Behind the Employment Act of 1946 , New York, Columbia University Press, 1950. Si vedano anche le tre buone analisi di Cristoph, J. B., The Advent of the National Health Service, di Brown, B. E., The Decision to Subsidize Private Schools, e di Braunthal, G., The Struggle for Cartel Legislation, rispettivamente dedicati al processo decisionale in Inghilterra, Francia e Germania, in Christoph, J. B. e Brown, B. E. (eds.), Cases in Comparative Politics, Boston, Little Brown, 19692, pp. 35–74, 113–148 e 187–206.Google Scholar

7 I repertori bibliografici più estesi — Meynaud, J. e Meyriat, J., Les groupes de pression en Europe occidentale , in «Revue Française de Science Politique», IX (1959), pp. 229246, e XII (1962), pp. 433–455 — e l'appendice di piú di 300 titoli (anche se non tutti direttamente rilevanti) a Milbrath, L. W., The Washington Lobbyists, Chicago, Rand McNally, 1963, sono chiaramente invecchiati e insufficienti.Google Scholar

8 Bentley, A. F., op. cit. , pp. 208209. Non è forse fuor di luogo sottolineare che Bentley non fu che per brevissimo tempo un «accademico» e che tale non si sentì mai. I temi da lui trattati furono per lungo tempo (e certo ancora oggi) considerati un po' il terreno dei giornalisti e dei cosiddetti muckrakers — scrittori americani come Upton Sinclair, Lincoln Steffens e Frank Norris che scavavano negli scandali politici dell'America all'inizio del secolo. Il che può spiegare la sua alterna fortuna nei settori ufficiali della disciplina.Google Scholar

9 Per un approfondimento delle origini intellettuali di questa scuola e per i riferimenti bibliografici essenziali degli autori citati rimando alla bella voce di Truman, D. B., Political Group Analysis , in International Encyclopaedia of the Social Sciences , New York, Collier-Macmillan, 1968, vol. 12, pp. 241245.Google Scholar

10 Eckstein, H., Group Theory and the Comparative Study of Pressure Groups , in Eckstein, H. e Apter, D. E. (eds.), Comparative Politics. A Reader , New York, Free Press, 1963, p. 391. Questo brillante articolo costituisce la critica piú radicale alla group theory of politics, e vi ho attinto in misura considerevole.Google Scholar

11 Molti dei punti affrontati nei due paragrafi precedenti sono altresí sviluppati da Sartori, G., Gruppi di interesse o gruppi di pressione? (Una discussione sul neopluralismo), in «Il Mulino», VIII (1959), pp. 742.Google Scholar

12 Critici ed estimatori di Bentley si sono variamente affrontati. Fra i numerosi articoli su questo tema meritano di essere segnalati: Odegard, P. H., A Group Basis of Politics: A New, Name for an Old Myth , in «Western Political Quarterly», XI (1958), pp. 689702, sostanzialmente simpatetico nei confronti dello strumento forgiato da Bentley; Hagan, C. B., The Group in a Political Science , in Young, R. (ed.), Approaches to the Study of Politics, Evanston, Ill., Northwestern University Press, 1958, pp. 38–51, per una valutazione favorevole delle potenzialità dell'approccio; e Golembiewski, R. T., ‘The Group Basis of Politics’: Notes on Analysis and Development, in «American Political Science Review», LIV (1960), pp. 962–971, ripubblicato in forma diretta esplicitamente ad una promozione teorica del concetto di gruppo in Golembiewski, R. T., Welsh, W. A. e Crotty, W. J., A Methodological Primer for Political Scientists, Chicago, Rand McNally, 1969, pp. 121–148. Fra i critici dell'approccio cfr. Rothman, S., Systematic Political Theory: Observations on the Group Approach , Dowling, R. E., Pressure Group Theory: Its Methodological Range, e per critiche alle implicazioni conservatrici della teoria dell'equilibrio che sembrano emergere dall'analisi di Bentley e dei suoi discepoli, M. Q. Hale, The Cosmology of Arthur F. Bentley, tutti in «American Political Science Review», LIV (1960), rispettivamente pp. 15–33, 944–954 e 955–961.Google Scholar

13 Per i problemi terminologici-formali cfr. Milbrath, L. W., Lobbying , in International Encyclopaedia of the Social Sciences , cit., vol. 9, pp. 441446; per analisi concrete Schriftgiesser, K., The Lobbyists: The Art and Business of Influencing Lawmakers, Boston, Little Brown, 1951, e Milbrath, L. W., The Washington Lobbyists, cit., studio di una professione, dei suoi compiti e della sua immagine.Google Scholar

14 Truman, D. B., The Governmental Process , cit., p. 33.Google Scholar

15 La definizione qui proposta combina alcuni degli elementi utilizzati da Finer, S. E., Interest Groups and the Political Process in Great Britain , in Ehrmann, H. W. (ed.), Interest Groups on Four Continents , cit., p. 118, e da LaPalombara, J., Clientela e parentela, cit., pp. 24–28.Google Scholar

16 Su questo punto cfr. la discussione di Passigli, S., Gruppi di pressione, in Scienze Politiche 1 (Stato e politica), Milano, Feltrinelli, 1970, p. 180.Google Scholar

17 Ehrmann, H. W., Interest Groups , in International Encyclopaedia of the Social Sciences , cit., vol. 7, p. 487.Google Scholar

18 È questo il criterio proposto da Almond, G. A. e Powell, G. B., Comparative Politics. A Developmental Approach , Boston, Little Brown, 1966, tr. it. Politica comparata, Bologna, Il Mulino, 1970, pp. 119147.Google Scholar

19 Fra i vari casi che potrebbero essere citati merita un rilievo particolare lo studio classico di Hoffmann, S., Le mouvement Poujade , Paris, Colin, 1956, del movimento di protesta dei piccoli commercianti di provincia che diventò rapidamente un forte gruppo di pressione che, presentatosi alle elezioni, ottenne ben due milioni e mezzo di voti ma si sfaldò appena entrato in Parlamento. Un altro caso interessante è ottimamente presentato da Holtzman, A., The Townsend Movement. A Study in Old Age Politics, New York, Bookman Associates, 1963.Google Scholar

20 Fisichella, D. (a cura di), Partiti e gruppi di pressione , Bologna, Il Mulino, 1972, p. 21.Google Scholar

21 Indicazioni interessanti, anche se non sempre originali, si trovano nell'opera dello studioso polacco Ehrlich, S., Le pouvoir et les groupes de pression. Etude de la structure politique du capitalisme , Paris-La Haye, Mouton, 1971. Una buona sintesi è costituita dal volume di K. von Beyme, Interessengruppen in der Demokratie, München, Piper, 1969.Google Scholar

22 Le osservazioni contenute nella pur interessante analisi comparata di Frye, C. E., Parties and Pressure Groups in Weimar and Bonn , in «World Politics», XVII (1965), pp. 635655, e cioè che «Un sistema partitico incide sulle attività dei gruppi di pressione (sui loro fini e sui mezzi per conseguirli) allo stesso tempo che le modalità delle pressioni dei gruppi condizionano il funzionamento dei partiti politici. L'ampiezza dei legami fra partiti e gruppi di pressione come pure i tipi di legami esistenti sono direttamente dipendenti dal numero di partiti in un sistema», p. 637, non vanno al di là di indicazioni di massima e forse di una strategia di ricerca.CrossRefGoogle Scholar

23 Key, V. O., Politics, Parties, and Pressure Groups , New York, Thomas Y. Crowell, 1964, p. 177. Su questo tema si veda anche Roberts, G. K., Political Parties and Pressure Groups in Britain, London, Weidenfeld and Nicolson, 1970.Google Scholar

24 Molti di questi temi trovano un'acuta disamina teorica in Eckstein, H., Pressure Group Politics , cit., pp. 1539; e nel piú complesso Wootton, G., Interest Groups, Englewood Cliffs, Prentice Hall, 1970, capp. 4–5–6.Google Scholar

25 Tre interessanti articoli in questa prospettiva sono: LaPalombara, J. e Poggi, G., I gruppi di pressione e la burocrazia italiana , in «Rassegna Italiana di Sociologia», I (1960), pp. 3155; Ehrmann, H. W., Les groupes d'intérêt et la bureaucratie dans les démocraties occidentales, in «Revue Française de Science Politique», XI (1961), pp. 541–568; e Ridley, F. R., French Technocracy and Comparative Government, in «Political Studies», XIV (1966), pp. 3452.Google Scholar

26 Rilevante è Clark, J. M., Teachers and Politics in France: A Pressure Group Study of the Fédération Nationale de l'Education , Syracuse, Syracuse University Press, 1967. Su questo problema, ma anche per una critica all'impostazione di Beer e Eckstein dei gruppi inglesi come organismi «non politici» che agiscono attraverso canali amministrativi, si veda Peterson, P. E., British Interest Group Theory Reexamined. The Politics of Comprehensive Education in Three British Cities, in «Comparative Politics», III (1971), pp. 381–402.Google Scholar

27 Le informazioni sulla Germania sono tratte da Edinger, L. J., Organized Interest Groups, nel suo volume Politics in Germany , Boston, Little Brown, 1968, pp. 198235, ottimamente documentato e ricco di suggerimenti teorici. Ma, si veda anche Breitling, R., Die Verhände in der Bundesrepublik, Verlag Anton Hain, Meisenheim am Glan, 1955. Cfr., infine, Scarrow, H. A., Policy Pressures by British Local Government: The Case of Regulation in the ‘Public Interest’, in «Comparative Politics», IV (1971), pp. 1–28, solleva interessanti problemi comparati relativi al ruolo delle autorità locali in Inghilterra e negli Stati Uniti appunto come gruppi di pressione istituzionali. Si noti, in particolare, l'affermazione che «contrariamente agli Stati Uniti i più vigorosi oppositori del principio dell'autogoverno locale sono stati, in Inghilterra, gli interessi conservatori», p. 21.Google Scholar

28 Sui rapporti fra «legislatori» e gruppi di pressione si vedano Wahlke, J. C., Eulau, H., Buchanan, W. e Ferguson, L. C., American State Legislator's Role Orientation Toward Pressure Groups , in «Journal of Politics», XXII (1960), pp. 203227; e soprattutto, degli stessi autori, The Legislative System: Explorations in Legislative Behavior, New York, Wiley, 1962, cap. The Legislator and the Interests: Pressure Group Roles, pp. 311–342, nel quale vengono individuate tre categorie di «legislatori»: gli agevolatori (facilitators), i neutrali e gli oppositori (resisters). I primi ritengono che l'esistenza dei gruppi sia indispensabile allo svolgimento dei loro compiti e gli ultimi ne considerano l'attività in fondo positiva, anche se certe prassi sono deplorevoli. Agevolatori e oppositori conoscono i gruppi molto meglio dei neutrali. Gli intervistati che sono stati piú a lungo legislatori sono in maggior misura agevolatori che oppositori (e si potrebbe avanzare l'ipotesi che i neutrali sono tali perché non hanno esperienza sufficiente da assumere una posizione netta). Un ultimo punto è significativo: tenendo presente il contesto, e cioè gli stati della California, Ohio, Tennessee e New Jersey, gli oppositori dei gruppi di pressione sono per il 30% pro-business ma per il 41 % pro-labor, mentre gli agevolatori sono per il 34% pro-business e per il 26% pro-labor (Tabella p. 332). Per un'applicazione della metodologia qui usata si veda R. A. Styskal, Philippine Legislator's Reception of Individuals and Interest Groups, in «Comparative Politics», I (1969), pp. 405–422.Google Scholar

29 Buon esempio è la rivolta dei back-benchers e l'attività di gruppi esterni descritta da Wilson, H. H., Pressure Group. The Campaign for Commercial Television in England , New Brunswick, Rutgers University Press, 1961.Google Scholar

30 Alcuni di questi temi sono brevemente trattati da Castles, F. G., Pressure Groups and Political Culture. A Comparative Study , London, Routledge and Kegan Paul, 1967, il cui uso di «cultura politica» è, però, troppo elusivo.Google Scholar

31 Per una visione d'ordine generale si comparino i seguenti studi: Meynaud, J., Les groupes de pression en France , Paris, Colin, 1958; Id., Nouvelles études sur les groupes de pression en France, Paris, Colin, 1962; Id., Les groupes de pression sous la Ve République, in «Revue Française de Science Politique», XII (1962), pp. 672–697; Brown, B. E., Pressure Politics in the Fifth Republic, in «Journal of Politics», XXV (1963), pp. 509–525; Meynaud, J. e Risé, C., Gruppi di pressione in Italia e in Francia, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1963 (confederazioni industriali, sindacati, Chiesa cattolica e organizzazioni agricole); LaPalombara, J., Clientela e parentela, cit.; Finer, S. E., Anonymous Empire. A Study of the Lobby in Great Britain, London, Pall Mall, 1966 (2a ed. riveduta); Beer, S. H., Modern British Politics, London, Faber and Faber, 1965, cap. XII; La décision politique en Belgique. Le pouvoir et les groupes, Paris, Colin, 1965, ricerca condotta sotto la direzione di Meynaud, J., Ladrière, J. e Perin, F.; Zeigler, H., Interest Groups in American Society, Englewood Cliffs, Prentice Hall, 1964; Holtzman, A., Interest Groups and Lobbying, London, Collier-Macmillan, 1966; Weiner, M., The Politics of Scarcity: Public Pressure and Political Response in India, Chicago, University of Chicago Press, 1962; e Astiz, C. A., Pressure Groups and Power Elites in Peruvian Politics, Ithaca, Cornell University Press, 1969.Google Scholar

32 «Per molti congressmen il gruppo d'interesse è una fonte di informazioni sugli atteggiamenti di gruppi significativi del loro “pubblico”, una fonte di dati e di elementi per la preparazione di discorsi e un alleato latente nella promozione propagandistica dei loro obiettivi», in Bauer, R. A., de Sola Pool, I. e Dexter, L. A., American Business and Public Policy: The Politics of Foreign Trade , New York, Atherton Press, 1963, pp. 433434. Si veda anche l'importante recensione di Lowi, T. J., American Business and Public Policy: Case Studies and Political Theory, in «World Politics», XVI (1964), pp. 677–715, che situa il volume in esame all'interno della problematica del decisionmaking e evidenzia l'esistenza di modelli alternativi al pluralismo e alla teoria dell'élite del potere. Numerosi esempi delle varie interazioni possibili fra gruppi, burocrazia, parlamentari, governo e commissioni in Germania si trovano in Loewenberg, G., Parliament in the German Political System, Ithaca, Cornell University Press, 1966, pp. 161–163, 191–199, 237–263, e 326–381.Google Scholar

33 I ricorrenti attacchi ai sindacati negli Stati Uniti (cfr. Holtzman, A., Interest Groups and Lobbying , cit., pp. 2425) fanno leva proprio sul presunto «smascheramento» dell'oligarchia interna, cosicché «gli stessi iscritti possono sentirsi alienati una volta che la distanza fra aspettative democratiche e struttura oligarchica è stata resa pubblica; e il gruppo può sperimentare sia disorganizzazione interna che condanna esterna e addirittura isolamento».Google Scholar

34 Le generalizzazioni sul comportamento dei sindacati sono ostacolate dal fatto che non esistono buone monografie recenti. Cfr. peraltro Lorwin, V. R., Labor Organizations and Politics in Belgium and France , in Kassalow, E. M. (ed.), National Labor Movements in the Post-War World , Evanston Ill., Northwestern University Press, 1966, pp. 142168; Allen, V. L., Trade Unions and the Government, London, Longmans, 1960; e su un tema interessante e scottante come la politica dei redditi l'informato articolo di Headey, B. W., Trade Unions and National Wages Policies, in «Journal of Politics», XXXII (1970), pp. 407–439, con dati tratti dai seguenti paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Norvegia, Olanda, Stati Uniti e Svezia. Deludente è, invece, l'analisi di Payne, J. L., Labor and Politics in Peru, New Haven, Yale University Press, soprattutto pp. 56–87 e capp. 11–12.Google Scholar

35 Cfr. rispettivamente Harrison, M., Trade Unions and the Labour Party Since 1945 , London, Allen and Unwin, 1960; e Ranney, A., Pathways to Parliament. Candidate Selection in Britain, Madison, University of Wisconsin Press, 1965; e, anche se invecchiato, Ciranna, M., Un ‘gruppo di pressione’: la Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti, in «Nord e Sud», V (1958), pp. 939.Google Scholar

36 Sulle organizzazioni industriali, oltre agli studi già citati, cfr. Almond, G. A., The Politics of German Business , in Speier, H. e Davidson, W. P. (eds.), West German Leadership and Foreign Policy , Evanston Ill., Row and Peterson, 1957, pp. 195241; Braunthal, G., The Federation of German Industry in Politics, Ithaca, Cornell University Press, 1965; l'enorme potere dell'industria in Giappone, ottenuto sia attraverso il governo che per mezzo della burocrazia (pp. 115–119) e favorito dalla debolezza dei sindacati e dalla frammentazione dei partiti di sinistra è testimoniato da Yanaga, C., Big Business in Japanese Politics, New Haven, Yale University Press, 1968; e l'ottima ricerca di Linz, J. J. e de Miguel, A., Los empresarios ante el poder publico, Madrid, Instituto de Estudios Politicos, 1966.Google Scholar

37 Esempi tratti da LaPalombara, J., Clientela e parentela , cit., e da Edinger, L. J., Politics in Germany, cit. Google Scholar

38 A questo proposito è fondamentale Hayward, J. E. S., Private Interests and Public Policy: The Experience of the French Economic and Social Council , London and New York, Longmans and Barnes and Noble, 1966.Google Scholar

39 Per un'analisi dell'influenza dei gruppi di pressione anche nel reclutamento dei giudici cfr. Holtzman, A., Interest Groups and Lobbying , cit., cap. 5.Google Scholar

40 Come l'analisi citata di Wahlke, J. C., Eulau, H., Buchanan, W. e Ferguson, L. C. e come Jewell, M. E., Attitudinal Determinants of Legislative Behavior: The Utility of Role Analysis , in Kornberg, A. e Musolf, L. D. (eds.), Legislatures in Developmental Perspective , Durham, Duke University Press, 1970, pp. 460500.Google Scholar

41 La problematica è stata proposta da Skilling, H. G., Interest Groups and Communist Politics , in «World Politics», XVIII (1966), pp. 435451, e portata a maturazione in Skilling, H. G. e Griffiths, F. (eds.), Interest Groups in Soviet Politics, Princeton, Princeton University Press, 1971. Ma si noti la divergenza totale sulle conclusioni fra i due curatori, quale risulta dai loro capitoli finali e come Griffiths faccia ricorso alla categoria analitica del policymaking, piuttosto che al concetto di gruppo, per interpretare la politica dell'Unione Sovietica. Per un altro esempio pertinente si veda Schwartz, J. J. e Keech, W. R., Group Influence and the Policy Process in the Soviet Union, in «American Political Science Review», LXII (1968), pp. 840–851.Google Scholar

42 de Tocqueville, A., La democrazia in America , a cura di Matteucci, N., Torino, UTET, 1968, vol. II, p. 601.Google Scholar

43 Come introduzione al problema cfr. Lipsky, M., Protest as a Political Resource , in «American Political Science Review», LXII (1968), pp. 11441158, e la bibliografia colà citata e, anche se in chiave piú di rappresentanza di interessi che di attività di pressione, Peterson, P. E., Forms of Representation: Participiation of the Poor in the Community Action Program, in «American Political Science Review», LXIV (1970), pp. 491–507. Interessanti case studies sono Wolman, H. L. e Thomas, N. C., Black Interests, Black Groups, and Black Influence in the Federal Policy Process: The Cases of Housing and Education, in «Journal of Politics», XXXII (1970), pp. 875–897, e Pratt, H. J., Politics, Status, and the Organization of Ethnic Minority Group Interests, in «Polity», III (1970), pp. 222–246, interessante perché il gruppo minoritario è costituito dai Protestanti a New York, ma le cui risultanze sono viziate da una sottovalutazione del contesto piú generale, a loro favorevole, in cui i Protestanti sono inseriti.Google Scholar

44 Sul punto vedi Passigli, S., Gruppi di pressione , cit., p. 187. Un caso concreto, fra i tanti possibili, è riportato da Riggs, G. W., Pressures on Congress: A Study of the Repeal of Chiese Exclusions, New York, King's Crown Press, 1950. Nel 1942 il congresso nazionale del Congress of Industrial Organization (sindacato dei lavoratori nel settore delle auto) approvò all'unanimità l'abrogazione delle leggi contro l'immigrazione cinese. Riggs nota che il delegato medio e l'operaio medio «probabilmente sapevano poco e poco si interessavano a questo tema», p. 73. In effetti, la ratifica delle proposte dei leaders sembra essere da un lato un voto di fiducia sul loro operato, dall'altro dipende dalla loro posizione strategica di controllo delle risorse e delle informazioni.Google Scholar

45 Tenendo ben presente che facciamo riferimento solo a una delle cause (o forse ad uno dei sintomi piú appariscenti), il pullulare dei gruppi di pressione nella repubblica di Weimar e nella IV repubblica francese alle soglie del loro crollo è stato sottolineato da moltissimi autori. Non si può chiudere il discorso senza notare come, proprio per le ragioni enumerate in precedenza e relative al loro acume nello scegliere i canali d'accesso e i punti di minor resistenza, i gruppi di pressione abbiano oramai raggiunto una dimensione internazionale e transnazionale. Utili riferimenti bibliografici a questo proposito e una trattazione preliminare del problema si ritrovano in Meynaud, J., Les groupes de pression internationaux , Lausanne, Etudes de Science Politique no. 3, 1961; e Meynaud, J. e Sidjanski, D., Les groupes de pression dans la communauté européenne 1958–1968, Bruxelles Ed. de l'Institut de Sociologie, 1971.Google Scholar