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Finding a Voice: the Community Dramas of Monticchiello

Published online by Cambridge University Press:  15 January 2009

Abstract

The regular community drama activity of the village of Monticchiello in Italy has been pursued for nearly a quarter of a century, but is still little known abroad. A full study of the phenomenon is as much a study of the community, past and present, as it is a piece of theatrical analysis, in the area where there is a complete interlock between social history and the theatrical activity which a society produces. Since the work and history of the Teatro Povero have too many ramifications for everything to be summarized or even alluded to in one article, Richard Andrews here sets out to introduce the subject to students of theatre ‘by example’ – aiming to dig a single trench into the strata, in order to convey the outlines of the subject, hopefully without damage to the evidence needed for a more complete survey. Richard Andrews is Professor of Italian at Leeds University, having previously taught at Swansea and Kent. For the past fifteen years his research interests have been mainly concentrated on theatrical material, and he is currently preparing a study of sixteenth-century Italian comedy for Cambridge University Press. His regular contact with Monticchiello dates from 1983, and has been supported by a systematic analysis of all the texts produced there since 1967.

Type
Research Article
Copyright
Copyright © Cambridge University Press 1991

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References

Notes and References

1. As well as such secondary literature as may be quoted in these notes, a large proportion of my information about the village and its history comes from conversations with the villagers themselves, some of it taped. I must express a collective gratitude to them all, but most particularly to Gino Capelli, Lina Cappelli, Adelina Cresti, Andrea Cresti, Franco Gava, Daniele Mangiavacchi, Emo Mangiavacchi, Aldo Nisi, and Lidia Virgini.

2. Neri, Don Vasco, Monticchiello, storia di una comunità (Siena: Cantagalli, 1986), p. 121–4Google Scholar. Don Vasco was the parish priest of Monticchiello until the mid-'seventies. His book is a labour of love, but also a substantial piece of scholarship.

3. To tell the full history of the development of the Teatro Povero would be a complex and delicate task, needing considerable further study, and outside the scope of this article. Clearly it would raise a number of issues – including the role of certain crucial individuals, their relationship with the communal will, and the reasons (if they can be identified) why this particular enterprise has lasted so long whereas other similar ones have collapsed. For an earlier attempt to describe the current activity of the village, and its possible significance for the villagers, see Andrews, R., ‘Observing Italian Theatre’, University of Leeds Review, XXIX (19861987), p. 725.Google Scholar

4. Entertaining Strangers was a positive and fruitful dramatic experiment; but I have heard David Edgar admit that the participants were largely middle-class residents who had migrated to Dorchester, and that ‘native’ inhabitants of longer standing took little part or interest in the project. Monticchiello's autodrammi, by contrast, are firmly in the control of the village's native population.

5. Oratrice: E le donne non dovevano forse stare zitte quando parlavano gli uomini? II potere non era forse nelle mani del solo capoccia? … La donna nella società contadina lavorava come una bestia e doveva tacere, sempre.

6. Gosto: Ma che mettete bocca in cheste facende voi donne? Giuditta: ‘Unnè questione di mette'ci bocca. E' questione di di chello che s'ha ndel cervello’. Gosto: E che ci avete nel cervello? Sentiamo! Vo' fà la rivoluzione anche te? Voi conquistà la terra?' Giuditta: Verrà anche chel momento li.

7. For a series of background essays relating to peasants and verbal culture, see Clemente, ,Coppi, , Fineschi, , Fresta, , and Pietrelli, , Mezzadri, letterati e padroni nella Toscana dell'Ottocento (Palermo: Sellerio 1980).Google Scholar

8. Martino: Faceva parte della lega di Monticchiello, la prima lega di mezzadri che s'è costituita in chesti tempi. Ma il male era che ragionava troppo.

9. Balzellino: Oh Giangio… i contratti so' uguali per tutti. C'è poco da capire. Giangio: Come sarebbe a di? Balzellino: Che la legge è la legge. Giangio: Bisogna vedé chi fa la legge, Balzellino!

10. Giangio: Ma lo so io quando è il momento di mietere il grano. Fattore: Io lo so meglio di voi. Voi non sapete neanche leggere.

11. Fattore: Accidenti a voi, Balzellino, che mi avete fatto perdere tempo con questo sovversivo. Ma che s'è bell'e messo d'accordo con quelli della lega? Balzellino: Fermo, fermo sor Fattore! ‘Un ci faccia caso. Giangio dice cosi, ma poi è un brav'omo, e non è certo un sovversivo. Vero, Giangio? Giangio: Io 'un so manco che vole di codesta parola. Io ci ho le mie idee. Se poi so' uguali a quelle di quell'altri, mica è colpa mia. Fattore: Tenetevele le vostre idee, allora. Tenetevele e state zitto. Ma state attento co' questa faccenda della lega.

12. Ada: Ma 'un ci ha le stanze per i cristiani! Si vede che al padrone gli stanno piú a cuore gli animali che le persone. Balzellino: Via, via! 'Un dite coglionate, sposa! II podere è bello, eppoi quando arriva il fattore gli si chiede di fàcci qualche miglioria. Starete come in una casa nov95a. Parole di Balzellino!

13. Balzellino: Voi, Giangio, ascoltate troppo le chiacchiere della gente. Se il sor Fattore dice cosií, si vede che deve essere cosí. Giangio: Ma insomma, Balzellino, voi da che parte state? Dalla mia, o da quella del padrone? Balzellino: Io sto dalla parte della giustizia. Io accomodo le cose, e faccio il mediatore in tutto, voi lo sapete.

14. In 1974, 1977, 1979 (with, eventually, an altered name), 1980, 1981, and 1985. The 1981 script, La piazza,, seemed to indicate that his role was felt to be exhausted and that he would not appear again. But further use was found for him in La mostra delle paure in 1985.

15. Angiolino: Date ancora retta ai proverbi, voi? Beppe: Perché 'un gli si deve dà retta? L'inventarono i nostri nonni dopo tante esperienze.

16. Beppe: Lui sbroglia tutte le matasse. Combina matrimoni, riaggiusta i pateracchi, insomma fa di tutto. In Val d'Orcia è come il prezzemolo. Spunta dappertutto.

17. Beppe: Insomma del Balzellino ci si può fidà. E' conosciuto in tutta la Val d'Orcia E' un omino. Risolve i casi piú difficili, lo chiamano tutti.

18. Dina: E sempre sole, senza vedé nessuno. A volte viene il troccolone e ti mette le mani addosso.…

19. Balzellino: Avanti, donne! Chi vole guadagnà si faccia avanti. C'è lana e soldi per tutti. Guardate che bellezza! (Mostra vari campioni.) Mi dovete fare ducento golfi in quindici giorni. (Le donne si avvicinano, toccano la lana, confabulano fra di loro.) Zaira: Quanta ce li pagate? ‘Un si vole mica esse’ pagate come l'altra volta. Balzellino: Millecinquecento al golf. E' un prezzo buono. Zaira: E' un prezzo di fame. Voi ci sfruttate. Balzellino: 'Un dite piú quella brutta parola. Balzellino fa del bene. L'ha fatto sempre nella su' vita, in tutta la Val d'Orcia, da quarant'anni. Zaira: Si, ma a 1500 lire è un prezzo di fame. Balzellino: Ma come lo trovate il vantaggio di lavorà e stà in casa vostra, in cucina, in camera, a badà ai figlioli, a fà da mangià? I golfi li fate nei ritagli di tempo. Se andate a opera, non potete pensà alia casa e alle altre faccende, e a chiacchierà e a di male della gente. Zaira: Si, ma 1500 lire è un prezzo di fame E'sempre una fatica fare un golf. Balzellino: E va bene! Vuol dire che porterò questa lana a Campiglia, al Vivo, e in altri paesi di montagna, dove quando arrivo mi accolgono in gran festa. Siete ingrate, ecco cosa siete, e pensare che io so' venuto qui prima che in altri posti. Io penso sempre prima di tutto alle donne di Monticchiello. Ma sapete ora che fo? Piglio tutta questa lana, la rimetto nel furgone, e la porto via in altri paesi. (Fa per raccogliere le matasse di lana.) Zaira: Ovvia, Balzellino, 'un v'arrabbiate. Mettiamoci d'accordo.

20. Balzellino: E va bene. Proprio perché a Monticchiello ci so' tante belle ragazze, arrivo a 1800. Per tutte, anche per le brutte. Ma ci rimetto, quanto è vero Iddio. Primo Giovane: Voi 'un perdete proprio niente. Secondo Giovane: 'Un vi vergognate a sfruttà cosí queste donne? Balzellino: Voi pensate ai fatti vostri, come io penso ai miei. Primo Giovane: Ma sapete come si chiama questo che voi date? Si chiama lavoro nero, e lo condannano tutti. Balzellino: Che condanna, che condanna? Mi dovrebbero innalzare un monumento per tutto il bene che fo. Secondo Giovane: Pagare sotto costo significa sfruttare. Voi fate lavorare, pagate poco, e non versate nemmeno i contributi sociali. Balzellino: Che c'entrano i contributi? Mica lavorano continuativamente? E poi c'hanno l'assistenza dei mariti. Bisogna parlà chiaro una volta per tutte.… Io piú di tanto non posso pagà, perché questo è il prezzo di mercato e perché neanche a me pagano parecchio i golfi. Io ci devo rientrà nelle spese. La colpa è di quelli che vengono da Roma, che li pagano poco a me.

21. The surviving script of this play is one of the most incomplete, with large gaps to be finalized in performance. One detects an air of crisis and lack of confidence, possibly linked in part to the fact that the following year Andrea Cresti took over the role of director from Arnaldo della Giovampaola.

22. The theme of this abortive drama is fear, which was fully explored four years later in La mostra delle paure.

23. In this story, the threat of eviction was associated with a demand that farming methods should be radically changed, and a new labour force brought in. There was a reference here to what actually happened, for a while, at the turn of the century, when the main Monticchiello tenuta was bought from the Conti Borghesi by the Angheben family from Verona. The new landlord tried to import unsuitable practices from his own region, and when they failed he had to take back many of the previously evicted Tuscan families. My informant here is Lidia Virgini, born in 1908.

24. Balzellino: Tutto a posto, Sabatino! Tutto a posto! Sabatino: Davvero? Meno male! E … com'ete fatto? Balzellino: Tutto a posto, tutto a posto. Sabatino: Ma sete sicuro? Allora, 'un c'è piú paura di niente? Balzellino: Sicuro, sicurissimo. Eppoi … siamo fra galantuomini. La parola è una sola. Una – una, e basta. Sabatino: Ma com'ete fatto? Altro che voi sapete fà ste cose, Balzellino. Balzellino: E' un segreto – sccc! 'Un dite niente a nessuno. Niente. Sccc! Sabatino: No, niente, sto zitto. Zitto e mosca, come dite voi. Zitto … e mosca! Balzellino: Scc! Scc! E ora cavate quel prosciutto e quelle du' formelle di cacio, Sabato – come ne' patti! Sabatino: Ma come, due! S'era detto una forma, Balzellino, una sola. Balzellino: Noooo! S'era detto tre – tre forme di cacio. Sabatino: Tre? Ma come, tre! Ma voi sete ammattito. Se dianzi ete detto due! Balzellino: Ho detto due prosciutti, due, sí. due prosciutti, e quattro forme di cacio. Quattro e du', sei. Sei cose in tutto! Sabatino: Ma io mica ce l'ho tutta sta robba. E come fo a sfamà la mi' gente? Voi ete detto meno cose, Balzellino, meno cose: mica so' sciorno. E' patti erano differenti. Tre forme di cacio e du' prosciutti, mi pare – cinque cose, no sei. Balzellino: Eh no, caro mio. Prendere o lasciare. Ricordatevi che voi, senza di me, 'un caveresti un ragno da un buco. Allora – prendere o lasciare. Eppoi vi sbagliate: le forme erano cinque, e tutte stagionate. E anche i prosciutti, tutti e tre. A comodo vostro, Sabatino, a stagione nova, quando volete voi. E 'un vi scordate l'oglio. La damigiana ve la fo trovà dappiedi alle scale. Io ripasso, Sabatino. Ripasso, io poi ripasso.

25. The title is an invented word (based on zolla, a clod of earth), used in Act II as a brand name for an all-purpose commercial product, on sale in a futuristic Monticchiello which has been converted entirely into a supermarket. It turns out to consist of nothing but the local earth, packaged for sale.

26. Dolfo: So' stanco morto, e so' pieno di dolori. Meglio stà a bottega. Almeno 'un si suda. Io glielo dico sempre alia mi' moglie, ma lei no dura – dice che i clienti bisogna andàsseli a cercà, come fossero funghi. Tiberio: Voi la sapete lunga, Dolfo. Se io sapessi ragionà la metà meno di voi, vorrei comandà tutto quanto 'I globo!

27. (Enter Terziglio trafelato, e parla di un fiato.) Terziglio: O babbo … o babbo … 'I citto di Pietrone m'ha detto che 'I su' babbo oggi 'un pole vení, e che forse viene domani mattina (ansima).… giú nella stalla ho fatto com'ete detto voi.. e m'haddetto anche un'altra cosa che 'un me la ricordo … 'I forcone I'ho ammanicato! (Silenzio) Secondo: (Io guarda) Lo fai apposta a ragionà a codesto modo? Oppure …?

28. Cigi: Ero 'n paese per la faccenda delle nozze di Nellina… Arzolo: Oh …ci ha' ragionato co' Agostino? Gigi: Ero 'n paese pe' le nozze.… Arzolo: T'ho detto se ha' ragionato co' Agostino.… Gigi: E io t'ho detto che ero 'n paese per chell'altra faccenda … e porca miseria, ora ci voleva anche chesta.…

29. Arzolo/Voci: Ma 'nsomma, si pole sapé che è successo? Gigi: Ve l'ho detto. Ero 'n paese pe' la faccenda delle nozze, e facevo chello che dovevo fà. A un certo punto, da bottega del Billo sorte fori Beppino che mi dice se sapevo niente. Se nessuno m'eva detto niente. ‘Niente di che?’ gli fo io. ‘Come, niente di che?’ dice lui. ‘Ma 'un lo sai cche dicono?’ ‘No. Che dicono?’ gli fo io.… Checco: Se seguiti a codesto modo, te ne scordi chello che t'hanno detto. Altri: Sta zitto. Fallo ragionà. Checco: Ma se ragiona e 'un ci dice che hanno detto, che parla a fà? Gigi: Oh 'un te lo dico? Checco: No che 'un me lo dici. Gigi: Ma come no? Altri: La volete fà fenita? Insomma.… Che hanno detto? Gigi: M'ha detto Beppino che 'I padrone darà la disdetta a una famiglia delle Macchiaie. 'Un si sa ancora chi sarà.

30. Ragazza: Io ti prometto … che sarai finalmente tu a decide', a dettare le leggi. Sarai rispettato dalla gente. Sarai ricco.… Diventerai potente … Saprai parlare. [These words do not appear in the script kept in the Monticchiello archives (see appendix on ‘The Texts’, above), but I recorded them on tape at a late rehearsal, and they were certainly used in performance.]

31. Signor A: L'uomo post-moderno, o post-post-moderno, è alia continua ricerca di qualcosa che gli sfugge – qualcosa di indefinito, di oscuro. L'uomo postmoderno avverte nella modernità qualcosa d'inafferrabile, forse anche di minaccioso – che cosa, non lo so. Signor B: Non chiederci la chiave che non possa aprirti./Cotesto solo oggi possiamo dirti:/Ciò che non siamo, ciò che non possiamo. Signor C: Se dovessi dare una definizione del concetto di postmoderno, lo farei sicuramente con i versi del poeta che il signor B ha citato. Grazie, signor B. Ma forse non è nemmeno giusto definire un fenomeno che ha la radice in uno stato d'animo di profonda insoddisfazione … di delusione verso tutto quanto si possa definire moderno.

32. It would be unwise to claim that the Teatro Povero ‘raised consciousness’ alone and unaided during this period. One has also to acknowledge the steady, pedestrian, but efficient activity of the Italian Communist Party in educating its members via touring lectures and exhibitions, which regularly reach even small communities in an area where membership and support are so strong.

33. And in 1990, after this article had been composed. The dying past of Monticchiello was represented by the petrified figure of a peasant villager, recognized as a friend by all the community (and played, for twenty-odd minutes of heroic rigidity, by Oldeno Rappuoli). But some entrepreneurs from outside took Oldeno either for a work of art or a geological specimen, and entered into a frenetic auction in which the prices bid for him became increasingly astronomical and absurd. The auction (characterized also by flying bids from helmeted figures whizzing round on bicycles) was brought to an end, and normality was restored, by a quiet bid of ‘millanta miliardi’, a non-existent number, from an unassuming elderly villager named Serafino. The episode referred not only to Monticchiello's unease about selling itself as a spectacle to visitors, but also to a current project to preserve the whole of the Val d'Orcia as a rural park.