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CONSOLIDAMENTO DEMOCRATICO: DEFINIZIONE E MODELLI

Published online by Cambridge University Press:  14 June 2016

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Introduzione

Il presente lavoro presenta, in maniera sintetica ed essenziale, un tema di ricerca e alcuni problemi ad esso connessi, la cui importanza è immediatamente evidente. Tra la metà degli anni settanta e l'inizio del decennio successivo si sono iniziati e, in parte o del tutto, conclusi, i processi di instaurazione democratica in paesi come il Portogallo, la Spagna e la Grecia nell'area mediterranea o come l'Argentina, il Brasile, l'Uruguay, il Però, la Bolivia nell'America meridionale o anche come il Messico, il Salvador, il Guatemala e l'Honduras nell'America centrale. Tutti questi paesi si sono trovati o si trovano ancora a dover affrontare il successivo problema di consolidare e rendere persistenti le proprie nuove strutture politiche. Per meglio valutare l'ampiezza del fenomeno basterà riflettere sul fatto che esso riguarda circa un terzo delle democrazie attualmente esistenti. Inoltre, i problemi del consolidamento sono stati cruciali per altre democrazie europee come l'Italia, la Germania, l'Austria, la Francia o, in un diverso contesto, come il Giappone tra la fine degli anni quaranta e l'inizio del decennio successivo, e per altri paesi dell'America Latina quali Colombia, Costa Rica e Venezuela tra gli anni sessanta e i primi anni settanta. Si tratta, dunque, non solo di un fenomeno attualmente molto ampio, ma anche di grande rilievo nell'immediato passato.

Type
Saggi
Copyright
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References

1 Cfr. Linz, J.J., The Consolidation of Regimes: A Theoretical Problem Approach , relazione presentata all'VIII Congresso mondiale di sociologia, Toronto, agosto 1974; Id., The Transition from Authoritarian Regimes to Democratic Political Systems and the Problems of Consolidation of Political Democracy, relazione presentata alla Tavola rotonda dell'IPSA, Tokio, marzo 1982; Morlino, L., Rules of Democratic Consolidation. Some Comparative Notes about Italy and Spain, relazione presentata al convegno su «Contemporary Change in Southern Europe», organizzato dal SSRC (USA), Madrid, novembre 1981; Maravall, J.M. e Santamaria, J., Crisis del Franquismo, transición politica y consolidación de la democracia en España, in «Sistema», nn. 68-69 (1985), pp. 81-82.Google Scholar

2 Rustow, D.A., Transitions to Democracy. Toward a Dynamic Model , in «Comparative Politics», II (1970), pp. 358361.Google Scholar

3 Cfr. Stepan, A., The State and Society. Peru in Comparative Perspective , Princeton, Princeton University Press, 1978, cap. 3.Google Scholar

4 Cfr. Morlino, L., Dalla democrazia all'autoritarismo. Il caso spagnolo in prospettiva comparata , Bologna, Il Mulino, 1981, capp. 1 e 6.Google Scholar

5 Sulle condizioni della crisi autoritaria e dell'instaurazione democratica, con particolare riguardo all'Europa negli anni quaranta e negli anni settanta, devo rinviare a Morlino, L., Democratic Establishments. A Dimensional Analysis , in Baloyra, E. (a cura di), Comparing New Democracies: Dilemmas of Transition and Consolidation in Mediterranean Europe and the Southern Cone , Boulder (Col.), Westview Press, 1986. Ma si vedano anche introduzione e saggi del volume curato da O'Donnell, G., Schmitter, P.C. e Whitehead, L., citato nella prossima nota.Google Scholar

6 Sul punto cfr. Przeworski, A., Some Problems in the Study of the Transition to Democracy , in O' Donnell, G., Schmitter, P. C., Whitehead, L. (a cura di), Transitions from Authoritarian Rule: Comparative Perspectives , Baltimore e London, The Johns Hopkins University Press, 1986; Id., Democracy as a Contingent Outcome of Conflicts, dattiloscritto, University of Chicago, Chicago, giugno 1983; ed anche Id., Capitalism and Social Democracy, New York e London, Cambridge University Press, 1985, cap. 5.Google Scholar

7 Il saggio definitorio, ormai classico, sul regime autoritario è quello di Linz, J.J., An Authoritarian Regime: the Case of Spain , in Allardt, E. e Littunen, Y. (a cura di), Cleavages, Ideologies, and Party Systems , Helsinki, Westermarck Society, 1964, e ad esso rinvio.Google Scholar

8 Con liberalizzazione intendo un parziale riconoscimento, e concessione dall'alto, dei diritti civili e politici che si accompagna sia al mantenimento di un ruolo politico delle precedenti élites autoritarie, anche militari, sia a una capacità di controllo, attraverso repressione e dissuasione alla partecipazione, della società civile.Google Scholar

9 In questo seguo Sartori, G., The Tower of Babel , in Sartori, G., Riggs, F.W., Teune, H., Tower of Babel. On the Definition and Analysis of Concepts in the Social Sciences , Pittsburgh, University Center for International Studies, 1975.Google Scholar

10 Cfr. Rustow, D.A., Transitions to Democracy , cit., p. 358.Google Scholar

11 Sul punto rinvio a Morlino, L., Democrazie , in Pasquino, G. (a cura di), Manuale di scienza Politica , Bologna, Il Mulino, in corso di pubblicazione.Google Scholar

12 La sequenza instaurazione-consolidamento risulterà ulteriormente chiarita più avanti in relazione al terminus a quo del processo in esame e quando si articolerà meglio da definizione stessa.Google Scholar

13 Più avanti specifico meglio i diversi «ambiti» del consolidamento.Google Scholar

14 Cfr. Etzioni, A., On Self-encapsulating Conflicts , in «Conflict Resolution», VII (1964), p. 242 ss.CrossRefGoogle Scholar

15 Il concetto è centrale a molta parte della teoria sociologica. Rimanendo agli autori principali, significati in parte diversi di istituzionalizzazione si possono ricavare dai lavori di Weber, M., Durkheim, E. e Parsons, T. Del primo si veda Wirtschaft und Gesellschaft , Tübingen, Mohr, 1956, trad. it., Economia e società, Milano, Edizioni di Comunità, 1974, spec. Vol. I, pp. 51-53, 243-251; vol. II, pp. 89-95, 430 ss., ma anche passim; del secondo De la Division du Travail Social, Paris, F. Alcan, 1893, trad. it. La divisione del lavoro sociale, Milano, Edizioni di Comunità, 1962, L. I e passim; e Leçons de Sociologie, Paris, Presses Universitaires de France, 1969, pp. 79 ss.; del terzo, The Social System, New York, The Free Press, 1951, trad. it. Il sistema sociale, Milano, Edizioni di Comunità, 1965, pp. 42-65, 122-143 ma anche il cap. 3; Essays in Sociological Theory, New York, The Free Press, 1949, pp. 143-149 e 239-246; e, più brevemente, Some Fundamental Categories of the Theory of Action: A General Statement, in Parsons, T. e Shils, E.A. (a cura di), Toward a General Theory of Action, Cambridge, Harvard University Press, 1962, p. 20. La maggioranza degli studiosi che più di recente hanno ripreso il tema non si discostano molto dalle linee fissate da questi tre autori. Si vedano, ad esempio: Alberoni, F., Movimento e Istituzione, Bologna, Il Mulino, 1977, cap. 5, ma spec. pp. 189 e 204-224; Huntington, S.P., Political Order in Changing Societies, New Haven, Yale University Press, 1968 (trad. it. Ordinamento politico e mutamento sociale, Milano, Angeli, 1975), pp. 12-24; Selznick, P., Leadership in Administration. A Sociological Interpretation, Evanston (Ill.), Row, Peterson & Co., 1957, pp. 16-22; o, ancora, Polsby, N.W., Institutionalization of U.S. House of Representatives, in «The American Political Science Review», LXII (1968), pp. 144-168. Un posto a sé merita il contributo di Buckley, W., Sociology and Modern System Theory, Englewood Cliffs, Prentice Hall, 1967, pp. 128-161. Infatti, pur partendo da Weber, Buckley illustra, poi, i contributi all'analisi dell'istituzionalizzazione di un altro filone teorico, che va da Smelser a Homans e Blau. Concezioni più chiaramente diverse si possono trovare in Eisenstadt, S.N., Institutionalization and Change, in «American Sociological Review», XXIX (1964), pp. 235-347; o in Berger, P.L. e Luckmann, T., The Social Construction of Reality, New York, Doubleday & Co., 1966, trad. it. La realtà come costruzione sociale, Bologna, Il Mulino, 1969, cap. 2. Due interessanti, anche se rapide, discussioni del concetto e, soprattutto, utili applicazioni ad aspetti diversi sono: Sisson, R., Comparative Legislative Institutionalization: A Theoretical Exploration , in Kornberg, A. (a cura di), Legislatures in Comparative Perspective, New York, David McKay, 1973; e Welfling, M.B., Political Institutionalization: Comparative Analyses of African Party System, Beverly Hills e London, Sage Publications, 1973.Google Scholar

16 A tale proposito mi riferisco in particolare ad Huntingon. Questo autore, infatti, muovendo dalla concezione di Parsons, è quello che meglio di altri effettua l'operazione di trasposizione del concetto alla realtà politica. Ma la sua definizione finisce per essere troppo generale e sostanzialmente non soddisfacente: per Huntingon, istituzionalizzazione è «il processo per mezzo del quale organizzazioni e procedure asquistano valore e stabilità» (Huntington, , Political Order in Changing Societies , cit., p. 12). Le stesse «misure» di istituzionalizzazione (adattabilità-rigidità, complessità-semplicità, autonomia-subordinazione, coerenza-disunione; ibidem, pp. 13-24) non sono solamente criteri che richiederebbero una effettiva operazionalizzazione, ma mostrano possibili «tensioni» reciproche se non proprio contraddittorietà. Per controllare la correttezza di quest'ultima osservazione, si può provare ad immaginare una istituzionalizzazione che avesse al tempo stesso un massimo di adattabilità e di complessità e un massimo di coerenza e di autonomia: dal punto di vista empirico si tratterebbe di un risultato quasi impossibile.Google Scholar

17 Questo è evidentemente un problema assai rilevante. Su di esso torno più avanti in sede di indicazione dei fattori comuni di casi passati di consolidamento.Google Scholar

18 Si può ricordare a proposito che Sartori collega nell'ambito di un tipo di sistema partitico, il pluralismo polarizzato, la presenza di partiti antisistema e l'esistenza di una competizione centrifuga tra i partiti. Cfr. Sartori, G., Parties and Party Systems. A Framework for Analysis , Cambridge, Cambridge University Press, 1976, pp. 132145.Google Scholar

19 Il tema della legittimità (e della legittimazione) è molto ampio e su di essa vi sono numerosi contributi. Rinvio, a Morlino, L., Come cambiano i regimi politici , cap. 6, e bibliografia ivi.Google Scholar

20 Sul problema del terminus ad quem del processo mi fermerò poco più avanti.Google Scholar

21 Cfr. Key, V.O., A Theory of Critical Elections , in «The Journal of Politics», XVII (1955), pp. 318.Google Scholar

22 Per il calcolo dei flussi elettorali, mi riferisco alle tecniche e analisi di Barbagli, M., Corbetta, P., Parisi, A., Shadee, H.M.A., Fluidità elettorale e classi sociali in Italia , Bologna, Il Mulino, 1979; o di Sani, G., Voters on the Move, che è un capitolo di un volume curato da J.J. Linz, in corso di pubblicazione, sulla instaurazione democratica nella Spagna post-franchista, e riguarda in particolare gli spostamenti elettorali in Spagna tra il 1979 e il 1982. In ordine alla volatilità come proprietà sistemica rinvio a Bartolini, S., Electoral Volatility, Parigi, IPSA Congress, luglio 1985.Google Scholar

23 In questo primo excursus, a parte i paesi che conoscevo meglio (Italia, Spagna, Portogallo e Grecia), mi sono servito di diverse monografie generali e di saggi sugli altri paesi, di carattere storico o, se vi erano, politologico. Ma desidero segnalare in particolare l'ottimo volume di Peeler, J. A., Latin American Democracies. Colombia, Costa Rica, Venezuela , Chapel Hill e London, The University of North Carolina Press, 1985, che mi è stato molto utile per quei tre paesi.Google Scholar

24 L'analisi circa le possibili politiche di neutralizzazione di militari è, in realtà, tutta da compiere. Ma già un primo passo è quello di Stepan, A. e Fitzpatrick, M., Civil-Military Relations and Democracy: the Role of the Military in the Polity , paper preparato per il progetto su The Role of Political Parties in the Return to Democracy in the Southern Cone , Washington, Woodrow Wilson Center e World Peace Foundation, giugno 1985. Con particolare, ma non esclusivo, riferimento al Brasile, i due autori si fermano a considerare preliminarmente cinque aree di ricerca: le percezioni militari delle tendenze del bilancio statale a lungo termine, il complesso militare industriale, le leggi di promozione ai gradi più alti, i possibili ruoli professionali alternativi per gli ufficiali, il ruolo dei militari nei servizi di sicurezza. Parimenti, nella stessa direzione, ma con riferimento al caso spagnolo, va l'interessante progetto di Agüero, F., The Assertion of Civilian Supremacy in Post Authoritarian Contexts. Spain in Comparative Perspective. Personalmente ritengo che questo problema vada visto in relazione non solo alle modalità di controllo legislativo degli apparati militari e tutto quanto già menzionato nel testo, ma anche rispetto alla creazione di opportunità di apertura e avvicinamento delle strutture militari alla società civile.Google Scholar

25 Diversi autori concordano nel vedere i partiti come possibili pilastri del processo qui identificato come consolidamento. Tra gli altri, si veda, ad esempio, Huntington, , Political Order in Changing Societies , cit., p. 461.Google Scholar

26 Il punto merita di essere discusso più a fondo in sede di analisi delle condizioni più favorevoli al consolidamento che sarà l'oggetto di un successivo lavoro.Google Scholar

27 Il tema dei rapporti partiti-gruppi aspetta ancora una elaborazione teorica, approfondita e sistematica. Tra gli autori che l'hanno meglio affrontato ricordo: Meynaud, J., Nouvelles Etudes sur les Groupes de Pression en France , Paris, Presses de la F.N.S.P., 1962, pp. 123127; Duverger, M., Party Politics and Pressure Groups, London, Nelson, 1972, pp. 117 ss.; in particolare, poi, sui rapporti partiti-sindacati si veda l'ampio excursus su diversi casi europei e non di von Beyme, K., Challenge to Power, London e Beverly Hill, Sage Publications, 1980, pp. 237-256.Google Scholar

28 Dahl, R.A., Poliarchy. Participation and Opposition , New Haven, Yale University Press, 1971, trad. it., Poliarchia. Partecipazione e opposizione, Milano, Angeli, 1981, p. 3.Google Scholar

29 Quest'ultima osservazione rinvia al problema delle spiegazioni, che è l'oggetto di una parte del lavoro, qui non pubblicata. L'articolo, inoltre, manca di conclusioni vere e proprie: di nuovo, in quanto presenta solo la prima parte di un lavoro più ampio.Google Scholar